22 Mar L’arte dei suoni in bella mostra. Esperienze di museologia musicale (Bologna, 5 aprile 2022)
Giornata internazionale di studi promossa dal «Saggiatore musicale»
in collaborazione con Istituzione Bologna Musei – Genus Bononiae Musei nella Città
La città di Bologna vanta due musei della musica di particolare spicco, sorti nei primi anni Duemila. Essi si rifanno a due personalità insigni nella storia europea della musica e della musicologia. Il Museo internazionale e biblioteca della musica (2004) espone una copiosa selezione dei beni musicali posseduti dalla Città (Istituzione Bologna Musei): nel loro nucleo primario, risalgono a padre Giambattista Martini (1706-1784). Il Museo di San Colombano (2010), incluso nel circuito museale di Genus Bononiae, espone la cospicua collezione di strumenti musicali a tastiera donata da Luigi Ferdinando Tagliavini (1929-2017).
Il pregio e la varietà dei materiali esibiti nei due musei, le loro distinte concezioni e finalità, le specifiche problematiche affrontate nell’allestimento e nella gestione offrono un patrimonio di esperienze da mettere a frutto nel campo, finora poco dissodato, della museologia musicale. Gli esperti convocati a Bologna per la giornata di studi – museologi, architetti, organologi, storici della musica e dell’arte – sono chiamati a porre taluni quesiti fondamentali, in primis la questione su come i beni messi in mostra possano essere, agli occhi dei visitatori, ricondotti al loro oggetto centrale e però immateriale, ossia l’opera d’arte musicale, per sua natura non visibile.
Sul versante specifico dell’organologia, il panorama europeo dei musei e delle collezioni di strumenti musicali è ricco, il dibattito annoso e assiduo. Non così per le altre fattispecie di ‘beni musicali’, codici, partiture, trattati, libri, documenti, di- pinti. Su questi fronti, le modalità della comunicazione e della ricontestua- lizzazione storica – attraverso il sistema delle didascalie, i sussidi multimediali, le pubblicazioni di contorno, le iniziative di divulgazione – versano tuttora in una fase esplorativa.
Nel corso della giornata il profilo dei due musei bolognesi verrà messo a confronto con altri musei, musicali e no, italiani e stranieri, che presentino caratteri a vario titolo comparabili. Tra di essi, un certo spazio sarà dedicato al Museo nazionale Rossini, allestito e inaugurato or non è molto in Pesaro: è il caso interessante (certo non unico) di un museo incentrato su una singola personalità musicale e concepito con un intento lato sensu didattico.
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